Cosa vedere a Brisighella, caratteristico borgo medievale romagnolo
Oggi andremo alla coperta di un borgo medievale davvero incantevole e a due passi da Bologna, scopriremo cosa vedere a Brisighella!
Siamo a fine maggio, la stagione stenta a partire ma, dopo l’inverno passato chiusi in casa, non saranno di certo due nuvole a fermarci! E poi diciamocelo, i cieli con le nuvole sono molto più fotogenici!
E così alle 8 in punto saltiamo in macchina, pronti per una nuova avventura.
Cosa vedere a Brisighella: La Rocca Manfrediana e Veneziana
Facciamo tappa diretta alla Rocca Manfrediana e Veneziana. Abbiamo prenotato con qualche giorno di anticipo inviando una mail a prenotazioni.museorocca@gmail.com e abbiamo ricevuto conferma sempre via mail. Siamo i primi e la visiteremo in completa solitudine.
Fù eretta dai Manfredi nel 1310 su uno dei tre pinnacoli gessosi che dominano il Borgo di Brisighella. Rimase di proprietà di questa famiglia fino al 1500 quando passò ai Borgia per soli tre anni.
Dal 1503 al 1509, i proprietari furono i Veneziani che la ampliarono.
È una fortezza medievale stupendamente conservata. Durante la visita è possibile osservare ancora oggi i fori per le catene dei ponti levatoi sopra la porta d’ingresso, i beccatelli e le caditoie, i camminamenti sulle mura di cinta, le feritoie.
Oltre a questo, da quassù il panorama sulla valle e il borgo, è davvero super, e solo per questo, vale la pena comprare il biglietto (Biglietto unico Rocca + Museo Civico Giuseppe Ugonia € 3,00).
Cosa vedere a Brisighella: La Torre dell’orologio
La strada che conduce alla Rocca, prosegue sterrata verso la vicina Torre dell’Orologio (10 minuti a piedi).
Insieme alla Rocca, ebbe il ruolo di difendere il centro abitato fino al 1500. Fù ricostruita diverse volte e fino al suo completo rifacimento nel 1850, anno in cui vi fu apposto il singolare orologio a 6 ore.
È visitabile solo esternamente.
Cosa vedere a Brisighella: La Via degli Asini
Dopo circa un’oretta e mezza, riprendiamo la macchina e ci spostiamo verso il centro storico del borgo. Ci godiamo un bel caffè nella piazzetta e andiamo alla scoperta di questa stranezza, la Via degli Asini.
Si tratta di una strada sopraelevata che riceve luce dalle caratteristiche finestre ad arco, tutte diverse.
Inizialmente era scoperta, una normale strada cittadina, poi fu coperta e inglobata dall’abitato. Prese il nome di Via degli Asini, quando in seguito, le case al suo cospetto, furono abitate dai birocciai, che trasportavano il gesso dalle cave sovrastanti il paese, servendosi di asinelli.
Un luogo davvero particolare, circondato da colorate casette. Molto molto carino!
Entrando nella via e procedendo verso l’alto, non sotto il portico, si incrocia un sentiero che sale verso la Torre dell’Orologio. È quindi possibile fare una bella camminata in un’area verde e raggiungere questo bellissimo punto panoramico.
Cosa vedere a Brisighella: Museo Civico “G. Ugonia”
Prima di andare a pranzo, facciamo tappa al museo che ospita numerose litografie dell’artista Brisighellese, Giuseppe Ugonia. Egli fu pittore e litografo che alla natura ed alla storia di Brisighella ispirò molte delle sue opere migliori.
Nel museo è possibile osservare anche mostre temporanee sempre diverse.
Lo stomaco inizia a brontolare così prendiamo la macchina in direzione ristorante.
Borgo medievale di Brisighella: dove mangiare
Il Borgo medievale di Brisighella, offre una vasta scelta di taverne e ristoranti. Noi ne abbiamo scelto uno fuori da centro abitato, in posizione panoramica. Si tratta del Ristorante “e manicomi” da Mario, specializzato in selvaggina e funghi.
Mangiamo molto bene, crostini caldi misti, Tortelloni con salsa di noci, Strozzapreti panna e speck, Pappardelle ai porcini, Piccione al forno e uno stupendo piatto di porcini fritti.
Con acqua, bottiglia di San Giovese, e due caffè, spendiamo 98 euro. Prezzo adeguato.
Cosa vedere a Brisighella: i dintorni
la grotta di Tanaccia
Lasciato il ristorante notiamo un cartello che indicano una grotta. Andando a leggere online, scopriamo che si tratta di una grotta molto bella e interessante, la grotta di Tanaccia. Chiamiamo la guida che si occupa di accompagnare i visitatori (), che però ci dice che, per entrare servono le scarpe tra trekking perché è molto scivolosa. Peccato! Torneremo un’altra volta!
Cell. 339/2407028 – Tel. 0546/80628 – E-mail: ivanofabbri@alice.it
Ponte San Donato o della Signora
Abbiamo ancora diverse ore di luce davanti e ne approfittiamo, per andare a distenderci su un prato, ai piedi di un bellissimo ponte medievale risalente al secolo XVIII. Si tratta del Ponte San Donato o della Signora a Modigliana, realizzato a schiena d’asino e formato da tre archi.
Fu costruito al posto di un precedente ponte, demolito da una piena straordinaria. Fu detto “della Signora” a causa della sua collocazione, accanto alla villa “La Colombaia” il cui capo famiglia, all’epoca, era una nobildonna. Il nome di S.Donato proveniva dalla vicinanza di un antichissima chiesa ora scomparsa.
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